"The Erotic Photos of Rebecca Tillett" / by Rebecca Tillett

http://www.lecittadelledonne.it/
http://www.lecittadelledonne.it/

I was recently the focus of a beautiful write-up. I wanted to share it here.
(Italian and English translation below.)

Di Eliana Cupiccia

Si chiama Rebecca Tillett ed è la più giovane fotografa selezionata dalla casa editrice Taschen per il libro in due volumi The New Erotic Photography (2007-2013) a cura di Dian Hanson ed Eric Kroll.

Ha poco più di trent’anni, vive nel Colorado con suo marito e ha dedicato gran parte del suo lavoro come fotografa al nudo femminile ispirandosi ad artisti come Chas Ray Krider, Natacha Merritt, Guy Bourdin and David LaChapelle.

Nel suo blog dichiara di ritenersi ‘un’artista riluttante’ perché non era esattamente quello che aveva immaginato di diventare. Avrebbe voluto eccellere nella matematica e nella scienza, essere logica, razionale e brava con i numeri. Invece si è ritrovata a sedici anni a scattare fotografie e non ha più smesso. L’interesse per le donne e i loro corpi è stato immediato e così ha realizzato nel corso degli anni una cospicua raccolta di immagini.

Alcuni scatti sono stati presentati anche a Roma presso la ‘Mondo Bizzarro Gallery’ che ha ospitato due mostre: ‘Ho fatto quasi tardi stamattina al lavoro perché stavo sognando che sarei arrivata tardi al lavoro’ del 2010 e ‘Dopo il grande splendore’ del 2013.

Bastano i titoli a farci intuire il doppio binario su cui corrono le immagini della Tillett: da una parte un’impietosa analisi ironica del femminile e dello sguardo stesso con cui è osservato, dall’altra la decadenza che caratterizza certi aspetti della vita americana.

Superati i concetti di proibito e di celebrazione del corpo fine a se stessa, le donne di Rebecca Tillett sembrano giocare senza pudori con un’idea stereotipata di sensualità. Tacchi a spillo e labbra tinte di rosso lanciano il loro provocante ammiccamento ma lo fanno senza eccessi di ‘maniera’ diventando soltanto apparenti strumenti di seduzione. In alcuni casi è proprio l’ambiente, il contesto in cui posano le modelle, a trasformare questi nudi in qualcosa di diverso da quello che ci si aspetterebbe.

Sono scatti in cui l’eros sembra essere la componente di un racconto sospeso, mai del tutto espresso, in cui la finzione e l’allestimento scenico non mascherano completamente il riferimento alla realtà, anche nei suoi aspetti più desolanti, mentre il gioco malizioso si fa a tratti surreale.

L’effetto ‘straniante’ si amplifica quando questi nudi popolano gli interni quotidiani di una cucina o di un bagno, luoghi apparentemente non adatti ad accoglierli. C’è sempre un elemento che crea squilibrio in queste foto, che spinge lo sguardo a restare appeso ad un dettaglio conturbante, ironico, spiazzante a seconda della scelta dell’artista o, semplicemente, della predisposizione dello spettatore.

‘Do not enter’ si legge in una di queste immagini: sotto la scritta c’è una donna nuda su un divano che si copre il volto con una macchina fotografica. L’invito a non varcare il confine instabile tra realtà e finzione si carica di ambiguità. Benvenuti nel mondo di Rebecca Tillett.


English translation

By Eliana Cupiccia

Her name is Rebecca Tillett, and she is the youngest photographer selected by the publisher Taschen included in the two-volume book The New Erotic Photography (2007-2013), by Dian Hanson and Eric Kroll.

She is just over thirty years old, lives in Colorado with her husband, and has dedicated much of her work as a photographer to the female nude, drawing inspiration from artists such as Chas Ray Krider, Natacha Merritt, Guy Bourdin and David LaChapelle.

In her blog she claims to be regarded as 'a reluctant artist' because it was not exactly what she had envisioned becoming. She wanted to excel in math and science, to be logical, rational and good with numbers. Instead, she found herself at sixteen taking photographs and has not stopped since. The interest in women and their bodies was immediate, and so she has developed over the years a large collection of images.

Some shots were also presented in Rome at the 'Mondo Bizzarro Gallery' that has hosted two exhibitions: 'I Was Almost Late For Work This Morning Because I Was Dreaming That I Would Be Late For Work' in 2010 and 'After the Great Splendor' of 2013.

There are enough titles to make us guess the double track on which they run pictures from Tillett: on the one hand, pitiless analysis of the feminine and ironic gaze itself which it is observed; on the other, the decline that characterizes some aspects of American life. Exceeded by concepts prohibited and celebration of the body's sake, the women of Rebecca Tillett seem to play shamelessly with a stereotyped idea of sensuality. High heels and lips dyed red push a provocative wink but without the excesses of the how, becoming only apparent tools of seduction. In some cases, it is just the environment, the context in which the models pose, to turn these nudes into something different from what you would expect.

There are shots in which the eros seems to be part of a suspended story, never fully expressed, in which the fiction and the staging does not completely mask the reference to reality, even in its most bleak, while the mischievous game is sometimes surreal.

The effect of 'alienating' is amplified when these naked women populate the interior of an everyday kitchen or a bathroom, seemingly unsuitable places to take them. There is always an element that creates imbalance in these photos, which pushes the eye to be hung on a detail, provocative, ironic, unsettling, depending on the choice of the artist, or simply preparing the viewer.

'Do not enter' reads one of these images: in the text there is a naked woman on a couch that covers her face with a camera. The invitation not to cross the unstable boundary between reality and fiction is loaded with ambiguity.